Prp

Grazie alla PRP HT (Platelet Rich Plasma Hair Therapy, trattamento del cuoio capelluto con Prp) viene stimolato il metabolismo dei follicoli dei capelli: i fattori di crescita presenti nelle piastrine stimolano l’attività delle cellule staminali dei bulbi piliferi ancora presenti, così da indurre la ricrescita di nuovi capelli.

La terapia PRP è efficace nella riattivazione dei capelli caduti recentemente e nel rinforzamento dei capelli “destinati a cadere”: è quindi indicata in tutti gli stadi dell’alopecia androgenetica, maschile e femminile, interessata da diradamenti e miniaturizzazione dei fusti capillari

I risultati: i capelli presenti sono rinvigoriti, viene stimolata la ricrescita di nuovi capelli e se ne previene la caduta.
Trascorsi 1-2 mesi dalla prima seduta si ha la comparsa dei primi capelli, raggiungendo la soglia massima di crescita dopo circa 6 mesi. Per potenziare ulteriormente il risultato, si ripete la procedura dopo 2-3 mesi. In seguito è sufficiente un “richiamo” una volta l’anno.

Il PRP è un trattamento che da molti anni viene usato per indurre la rigenerazione delle articolazioni sottoposte a trauma o usurate nel corso del tempo.
Mediante questa metodica è possibile infatti concentrare e stimolare la naturale rigenerazione tissutale iniettando localmente cellule e fattori di crescita concentrati che ripristinano i tessuti articolari danneggiati o usurati.

A differenza dei trattamenti estetici è importante che i trattamenti per le articolazioni vengano eseguiti sotto un’attenta guida ecografica, al fine di iniettare il gel piastrinico esattamente dove è presente la lesione articolare, inoltre è talvolta possibile associare il trattamento PRP con altri preparati con lo scopo di massimizzare e velocizzare la guarigione dell’area lesa, a questo scopo è per esempio possibile associare il PRP con dell’acido ialuronico o dei derivati del cortisone nel caso sia presente una patologia dolorosa in atto.

Con il metodo PRP è possibile trattare numerose patologie sia delle articolazioni che muscolo-tendinee quali ad esempio:

▪ lesioni cartilaginee e degenerazioni artrosiche relative di spalla, ginocchio e caviglia;

▪ lesioni parziali dei tendini rotuleo e d’achille
▪ lesioni parziali della cuffia dei rotatori
▪ lesioni dei legamenti collaterali e lesioni parziali del
crociato anteriore e del crociato posteriore
▪ epicondilite
▪ epitrocleite