Cicatrici dopo l’intervento al seno: come gestirle in mastoplastica additiva, riduttiva e mastopessi

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Cicatrici mastoplastica additiva, riduttiva e mastopessi: tre parole che, per molte donne, evocano non solo un cambiamento fisico, ma anche un percorso emotivo profondo. Quando si sceglie di sottoporsi a un intervento al seno — sia per aumentare il volume, ridurlo o sollevarlo — è naturale porsi domande, avere dubbi, cercare rassicurazioni. Una delle preoccupazioni più comuni riguarda proprio le cicatrici che resteranno dopo l’operazione.

È importante sapere che ogni corpo reagisce in modo unico. La capacità di cicatrizzazione varia da persona a persona: tipo di pelle, età, predisposizione genetica e stile di vita sono tutti fattori che influenzano l’aspetto finale delle cicatrici. Ma non è solo una questione di biologia. Anche le scelte del chirurgo, la tecnica utilizzata e la cura post-operatoria fanno una differenza enorme nel determinare quanto visibili (o invisibili) saranno le cicatrici nel tempo.

La mastoplastica additiva, ad esempio, prevede incisioni per l’inserimento delle protesi che possono essere effettuate lungo la piega sottomammaria o attorno all’areola. Entrambe le opzioni, se ben eseguite, permettono cicatrici sottili e posizionate in modo strategico per risultare il meno possibile evidenti. Interventi come la mastoplastica riduttiva o la mastopessi richiedono invece incisioni più estese, ma oggi le tecniche moderne permettono risultati estetici eccellenti con cicatrici sempre più discrete.

In questo articolo, assieme al dott. Lorenzo Genzano, tra i migliori chirurgi plastici in Italia per mastoplastica additiva e mastopessi, verranno fornite tutte le informazioni fondamentali per affrontare questo aspetto con maggiore serenità. Verranno descritte le tecniche chirurgiche più aggiornate, i fattori che influenzano la cicatrizzazione, le strategie per migliorare l’aspetto delle cicatrici e le tempistiche realistiche di guarigione. Un contenuto pensato per offrire chiarezza, fiducia e una visione realistica — ma positiva — di ciò che attende ogni paziente.

Perché sì, le cicatrici ci saranno. Ma con la giusta attenzione, potranno diventare solo un piccolo segno di un grande cambiamento, visibile soprattutto negli occhi e nel sorriso di chi ha scelto di intraprendere questo percorso.

Perché le cicatrici sono inevitabili

Ogni procedura di chirurgia estetica al seno — che si tratti di mastoplastica additiva, mastoplastica riduttiva — comporta necessariamente delle incisioni chirurgiche attraverso la pelle. Il corpo umano, una volta inciso, avvia un processo di riparazione che si manifesta inevitabilmente sotto forma di cicatrice. Si tratta di un fenomeno del tutto fisiologico, parte integrante del processo di guarigione tissutale.

Le cicatrici si formano in seguito all’attivazione del sistema immunitario e alla produzione di nuovo tessuto connettivo per chiudere la ferita. Questo tessuto, inizialmente più scuro o rossastro, con il tempo tende a diventare più chiaro e sottile, ma non scompare completamente.

Fattori come la posizione e la lunghezza dell’incisione, la tecnica chirurgica utilizzata, la qualità della sutura e la risposta biologica individuale influenzano fortemente l’aspetto finale della cicatrice. Anche elementi esterni — come l’esposizione solare, il fumo, o infezioni locali — possono compromettere il processo di cicatrizzazione.

Per quanto la chirurgia estetica moderna sia sempre più orientata a minimizzare i segni visibili, non è possibile eseguire un intervento senza lasciare alcuna traccia. Tuttavia, è possibile indirizzare e gestire la guarigione affinché le cicatrici risultino sottili, piatte e ben posizionate, spesso nascoste in pieghe naturali del corpo o attorno all’areola, dove risultano meno evidenti.

Accettare la presenza delle cicatrici come parte del processo — e prendersene cura con i giusti accorgimenti post-operatori — è essenziale per ottenere un risultato finale non solo estetico, ma anche stabile e armonioso nel tempo.

Come sono le cicatrici nella mastoplastica additiva

In un intervento di mastoplastica additiva, la presenza di cicatrici è un aspetto inevitabile, poiché l’introduzione delle protesi mammarie richiede sempre una o più incisioni chirurgiche. Tuttavia, la moderna chirurgia plastica consente oggi di gestire in modo altamente strategico sia la posizione che l’estensione delle cicatrici, con l’obiettivo di renderle il più possibile sottili, poco visibili e armonizzate con l’anatomia del seno.

Le sedi più comuni per l’incisione sono:

  • Il solco sottomammario, ovvero la piega naturale sotto il seno. È una delle vie più utilizzate, perché consente un accesso diretto e preciso, con una cicatrice nascosta nella piega naturale della mammella.
  • L’areola, con un’incisione semicircolare lungo il bordo inferiore del capezzolo. Questa tecnica sfrutta il cambio di colore tra pelle e areola per rendere la cicatrice poco visibile.
  • L’ascella, una via meno utilizzata, ma che consente di evitare completamente cicatrici sul seno. Può essere più complessa e non adatta a tutti i casi.

Subito dopo l’intervento, le cicatrici della mastoplastica additiva possono apparire arrossate, leggermente in rilievo o indurite al tatto. Questo è del tutto normale nella fase iniziale di guarigione. Nei mesi successivi, grazie al naturale processo di rigenerazione tissutale, tendono a diventare più chiare, sottili e morbide. In genere, entro 6-12 mesi, si stabilizzano assumendo un aspetto finale molto più discreto.

È essenziale seguire tutte le indicazioni del chirurgo per favorire una cicatrizzazione ottimale. Questo include evitare l’esposizione solare diretta, applicare prodotti specifici come gel al silicone o creme cicatrizzanti e proteggere la zona con reggiseni post-operatori adatti.

Consigli pratici per la gestione delle cicatrici nella mastoplastica additiva

Una corretta gestione delle cicatrici post mastoplastica additiva è fondamentale per ottenere un risultato estetico soddisfacente e per ridurre al minimo la visibilità dei segni chirurgici. Anche se le cicatrici sono inevitabili, è possibile intervenire in modo efficace sul loro aspetto, già dalle prime fasi post-operatorie.

Di seguito sono elencate alcune strategie pratiche, validate clinicamente, per favorire una cicatrizzazione fisiologica e armoniosa:

  • Cura post-operatoria rigorosa: è essenziale seguire scrupolosamente tutte le indicazioni fornite dal chirurgo. Questo include la pulizia della ferita, l’uso di garze sterili e l’applicazione di prodotti specifici per cicatrici come gel al silicone, cerotti medicali o creme lenitive a base di pantenolo.
  • Protezione solare costante: nei primi 6-12 mesi, è fondamentale proteggere le cicatrici mastoplastica additiva dai raggi UV. L’esposizione solare può renderle più scure e visibili. È consigliato l’uso di un filtro solare SPF 50+, anche sotto i vestiti.
  • Stop al fumo: il fumo interferisce con l’ossigenazione dei tessuti e rallenta i processi di guarigione. Smettere di fumare prima e dopo l’intervento riduce drasticamente il rischio di cicatrici ipertrofiche o cheloidi.
  • Nutrizione mirata: una dieta ricca di vitamine (soprattutto A, C, E), minerali (zinco, rame), e proteine aiuta i tessuti a rigenerarsi in modo corretto. Gli antiossidanti, in particolare, contrastano lo stress ossidativo legato al trauma chirurgico e migliorano la qualità della cicatrizzazione.
  • Massaggio cicatriziale: una volta che la ferita è completamente chiusa, il massaggio della cicatrice aiuta a ridurre le aderenze sottocutanee, stimolare la microcircolazione e migliorare l’elasticità cutanea. Le pazienti possono apprendere la tecnica corretta direttamente dal chirurgo durante i controlli post-operatori.
  • Indumenti compressivi adeguati: l’uso di un reggiseno post-operatorio contenitivo aiuta a stabilizzare le protesi, ridurre l’edema e prevenire tensioni sulla cicatrice, favorendo una guarigione più uniforme.

Come sono le cicatrici nella mastoplastica riduttiva

Quando si parla di mastoplastica riduttiva, una delle domande più frequenti riguarda l’aspetto delle cicatrici dopo l’intervento. La preoccupazione è legittima: ridurre il volume del seno implica rimuovere una parte significativa di tessuto mammario e cutaneo, il che richiede incisioni più ampie rispetto ad altri interventi estetici al seno.

Tradizionalmente, le cicatrici nella mastoplastica riduttiva seguono uno schema a “T rovesciata” o a “L”, che include:

  • Un’incisione intorno all’areola, sfruttando il contrasto di colore per nascondere il segno;
  • Una linea verticale che scende dall’areola fino al solco sottomammario;
  • Un’eventuale incisione orizzontale lungo la piega inframammaria.

Questa configurazione consente al chirurgo di rimodellare il seno in modo efficace, garantendo proporzioni armoniche e un sollevamento stabile. Sebbene inizialmente le cicatrici possano apparire arrossate o rilevate, con il tempo tendono a diventare più sottili, chiare e meno percepibili al tatto.

Grazie all’evoluzione delle tecniche chirurgiche, oggi è possibile optare per approcci più conservativi. Ad esempio, la mastoplastica riduttiva con incisioni minime o l’approccio endoscopico permette di intervenire con accessi più piccoli, riducendo significativamente l’impatto visivo delle cicatrici. Questa tecnica, tuttavia, non è adatta a tutte le pazienti: la quantità di tessuto da rimuovere, l’elasticità cutanea e l’anatomia del seno sono elementi determinanti nella scelta della procedura più idonea.

È importante sottolineare che ogni paziente cicatrizza in modo diverso. La predisposizione genetica, la qualità della pelle e il rispetto delle indicazioni post-operatorie influenzano notevolmente l’aspetto finale delle cicatrici della mastoplastica riduttiva. L’uso di prodotti specifici, la protezione dai raggi UV e il monitoraggio costante aiutano a ottenere risultati ottimali, sia dal punto di vista medico che estetico.

Oggi, anche se le cicatrici non possono essere eliminate del tutto, la chirurgia plastica moderna consente di ridurle, nasconderle e gestirle in modo tale da non compromettere la bellezza e la naturalezza del nuovo profilo del seno.

Consigli pratici per la gestione delle cicatrici nella mastoplastica riduttiva

La gestione delle cicatrici nella mastoplastica riduttiva è un percorso che inizia ben prima dell’intervento e prosegue per diversi mesi dopo l’operazione. Il risultato finale, sia estetico che funzionale, dipende in gran parte dalla costanza e dall’attenzione che il paziente dedica alla fase post-operatoria.

Seguire un protocollo personalizzato, stabilito dal chirurgo, è essenziale per favorire una guarigione ottimale e prevenire la comparsa di cicatrici evidenti, ipertrofiche o retraenti. Di seguito, i principali accorgimenti da seguire per una corretta gestione delle cicatrici:

  • Preparazione cutanea pre-operatoria: già nei giorni che precedono l’intervento è utile mantenere la pelle idratata e in buono stato. In alcuni casi, il chirurgo può consigliare l’utilizzo di prodotti detergenti antisettici o lozioni specifiche per migliorare la qualità del derma.
  • Tecniche chirurgiche avanzate: oggi, la chirurgia estetica del seno utilizza suture multilivello riassorbibili, incisioni in aree nascoste (come il solco sottomammario) e strumenti mininvasivi per ridurre il trauma cutaneo e la visibilità delle cicatrici.
  • Cura post-operatoria precisa: dopo l’intervento, è fondamentale mantenere le ferite pulite, asciutte e protette. L’applicazione quotidiana di gel al silicone, cerotti medicali o creme cicatrizzanti aiuta a regolare l’idratazione locale e a ridurre l’infiammazione dei tessuti.
  • Massaggio cicatriziale: dopo la completa chiusura della ferita, il massaggio eseguito con movimenti lenti e circolari contribuisce a rendere la cicatrice più elastica e piatta. È importante che il massaggio venga eseguito correttamente e solo quando autorizzato dal chirurgo.
  • Reggiseno post-operatorio compressivo: l’uso di un reggiseno medico contenitivo supporta il seno durante la fase di guarigione, previene trazioni eccessive sulla ferita e favorisce una distribuzione equilibrata delle tensioni cutanee.
  • Protezione solare rigorosa: nei primi 12 mesi post-intervento, le cicatrici mastoplastica riduttiva vanno protette dai raggi UV con schermi ad alta protezione (SPF 50+), anche sotto gli abiti. L’esposizione solare precoce può scurire le cicatrici e renderle permanenti.
  • Stop al fumo: il fumo compromette l’ossigenazione tissutale e rallenta la rigenerazione della pelle. L’astensione dal fumo è fondamentale per prevenire cicatrici patologiche come cheloidi o ispessimenti anomali.
  • Alimentazione e idratazione: una dieta equilibrata, ricca di vitamine antiossidanti (A, C, E) e minerali, associata a un’adeguata idratazione, accelera la guarigione e migliora la qualità della cicatrice.
  • Trattamenti complementari: in presenza di cicatrici visibili o in rilievo, il chirurgo può proporre laserterapia frazionata, microneedling, biostimolazione con PRP o carbossiterapia, tutte tecniche che stimolano la produzione di collagene e migliorano la texture cutanea.

È importante ricordare che ogni cicatrice è un processo dinamico e personale: i risultati si valutano a distanza di diversi mesi. Con l’aiuto di un chirurgo esperto e un impegno costante nella gestione post-operatoria, è possibile ottenere cicatrici sottili, morbide e ben integrate nel profilo del seno.

Come sono le cicatrici al seno dopo una quadrantectomia

La quadrantectomia  o mastoplastica ricostruttiva è un intervento chirurgico conservativo indicato per il trattamento di alcune forme di tumore al seno. Consiste nella rimozione di un quadrante mammario, ovvero di una porzione limitata del tessuto ghiandolare, mantenendo quanto più possibile la forma e la struttura del seno. Tuttavia, come in ogni procedura chirurgica, la cicatrice al seno è una conseguenza inevitabile.

La posizione e la visibilità della cicatrice dopo una quadrantectomia dipendono da molteplici fattori, tra cui l’estensione della rimozione, la zona del seno interessata, la tecnica utilizzata e la qualità della pelle della paziente. In genere, l’incisione viene eseguita lungo linee cutanee naturali o in prossimità dell’areola, così da integrarsi il più possibile con l’anatomia del seno e ridurre l’impatto visivo finale.

Nei primi mesi successivi all’intervento, la cicatrice può apparire arrossata, rigida o in rilievo. È una fase fisiologica del processo di guarigione, che evolve gradualmente verso una cicatrice più morbida e chiara. In alcuni casi, soprattutto quando si associa la radioterapia, la qualità della cicatrice può risentire di un’alterazione dei tessuti circostanti, rendendo la pelle più sottile, fibrotica o meno elastica.

Tra le strategie più utilizzate per migliorare l’aspetto delle cicatrici vi sono:

  • L’applicazione di gel o fogli al silicone, utili per mantenere l’idratazione e limitare l’ispessimento cicatriziale;
  • Massaggi cicatriziali delicati, che aiutano a ridurre le aderenze e migliorano la mobilità cutanea;
  • Protezione solare costante con filtri SPF 50+ per evitare iperpigmentazioni della zona cicatriziale;
  • Nei casi selezionati, trattamenti medici mirati come laser frazionati, microneedling o tecniche di biostimolazione cutanea possono favorire il rimodellamento dei tessuti e attenuare l’aspetto finale della cicatrice.

Ogni cicatrice racconta un percorso di cura, ma non deve necessariamente diventare un segno permanente e invasivo. Con un approccio chirurgico preciso, tecniche conservative e una corretta gestione post-operatoria, anche la cicatrice al seno dopo quadrantectomia può diventare un segno discreto, integrato e armonioso con il profilo corporeo.

Posizione delle cicatrici negli interventi al seno

Ogni intervento chirurgico al seno, che si tratti di mastoplastica additiva, riduttiva o mastopessi, comporta inevitabilmente delle incisioni cutanee. La posizione delle cicatrici viene sempre studiata con attenzione per ottenere un risultato estetico armonioso e per renderle il meno visibili possibile nel tempo.

Presso Clinica Ireos, ogni intervento viene pianificato in base all’anatomia della paziente, alla qualità della pelle e all’obiettivo estetico desiderato. Di seguito le principali localizzazioni delle cicatrici negli interventi al seno:

Mastoplastica Additiva

  • Incisione nel solco sottomammario: una delle posizioni più comuni. La cicatrice è nascosta nella piega naturale sotto il seno, risultando quasi invisibile in posizione eretta. Permette un accesso diretto e preciso per l’inserimento delle protesi.
  • Incisione periareolare: viene effettuata lungo il margine inferiore dell’areola. Sfrutta la transizione cromatica tra pelle e areola per mascherare la cicatrice. Può essere ideale in pazienti con areola di dimensioni adeguate e buona elasticità cutanea.
  • Incisione transascellare: posizionata nel cavo ascellare. È scelta da chi desidera evitare del tutto cicatrici visibili sul seno. Tuttavia, richiede una tecnica chirurgica avanzata e può non essere indicata in tutti i casi.

Mastoplastica Riduttiva

In questo tipo di intervento, le incisioni sono più estese, in quanto è necessario rimuovere tessuto mammario, cute e spesso risollevare la ghiandola. Le cicatrici si sviluppano generalmente secondo uno schema a “T rovesciata” o “L”, e comprendono:

  • Incisione periareolare: circonda l’areola e consente un rimodellamento preciso della porzione centrale del seno.
  • Incisione verticale: collega l’areola al solco sottomammario. Serve per risollevare il seno e ridistribuire i volumi.
  • Incisione orizzontale nel solco: necessaria nei casi in cui il volume da rimuovere è elevato. Viene posizionata nella piega naturale per risultare il meno visibile possibile.

Mastopessi (Lifting del seno)

Le cicatrici sono simili a quelle della mastoplastica riduttiva, ma possono variare in base alla gravità della ptosi mammaria:

  • Solo periareolare, in caso di ptosi lieve;
  • Periareolare + verticale, nelle ptosi moderate;
  • Periareolare + verticale + orizzontale, nei casi gravi di rilassamento cutaneo.

La posizione delle cicatrici negli interventi al seno viene sempre concordata in sede di visita pre-operatoria, tenendo conto delle esigenze estetiche della paziente e della necessità chirurgica. Con le tecniche moderne e una corretta gestione post-operatoria, anche le cicatrici più estese possono diventare sottili, morbide e poco visibili nel tempo.

Fattori che influenzano la qualità delle cicatrici

La formazione delle cicatrici è una fase naturale e inevitabile del processo di guarigione dopo un intervento chirurgico al seno. Tuttavia, l’aspetto finale della cicatrice può variare in modo significativo da persona a persona. Alcune cicatrici diventano quasi invisibili nel tempo, mentre altre possono risultare più evidenti o ispessite. Comprendere i fattori che influenzano la qualità delle cicatrici è fondamentale per migliorare il risultato estetico e funzionale dell’intervento.

Presso Clinica Ireos, ogni fase — dalla pianificazione chirurgica alla cura post-operatoria — viene gestita con attenzione per garantire cicatrici sottili, morbide e ben integrate. Vediamo insieme quali elementi determinano il risultato finale.

1. Abilità e tecnica chirurgica

Il primo fattore determinante è la precisione con cui viene eseguito l’intervento. Un chirurgo esperto realizza incisioni rispettando i piani tissutali anatomici, utilizza suture interne riassorbibili e posiziona le cicatrici in aree strategiche, come il solco sottomammario o il bordo areolare. Tutto ciò riduce la tensione sulla ferita e favorisce una cicatrizzazione fisiologica.

2. Risposta biologica individuale

Ogni organismo reagisce in modo diverso alla guarigione. Alcune pazienti sono predisposte a sviluppare cicatrici ipertrofiche o cheloidi. Altri fattori come età, tipo di pelle, fototipo e condizioni ormonali possono influenzare la qualità del tessuto cicatriziale.

3. Cura post-operatoria

Il comportamento della paziente è cruciale per la qualità finale della cicatrice. Le indicazioni da seguire includono:

  • Indossare reggiseni contenitivi per evitare trazioni;
  • Limitare i movimenti del torace nelle prime settimane;
  • Applicare gel o cerotti al silicone per mantenere l’idratazione cutanea;
  • Proteggere la cicatrice dal sole con filtri solari ad alta protezione (SPF 50+);
  • Effettuare controlli regolari per monitorare il processo di guarigione.

4. Assenza di complicazioni

Eventi come infezioni, ematomi o apertura parziale della ferita possono compromettere la qualità della cicatrice. Un ambiente sterile, la corretta medicazione e l’aderenza alle linee guida riducono drasticamente questo rischio.

In sintesi, la qualità delle cicatrici non è affidata al caso, ma al risultato sinergico di un approccio chirurgico preciso, una risposta biologica adeguata e una gestione attenta del post-operatorio. Alla Clinica Ireos, ogni dettaglio viene curato per offrire alle pazienti un risultato che sia non solo bello esteticamente, ma anche rispettoso della loro storia e del loro corpo.

Cicatrici nel lifting del seno

Il lifting del seno, noto anche come mastopessi, è un intervento di chirurgia plastica indicato per correggere la ptosi mammaria, ovvero il rilassamento e la discesa del seno. L’obiettivo è risollevare, rimodellare e armonizzare la forma del seno, migliorandone la proiezione e la posizione del complesso areola-capezzolo. Come in ogni procedura chirurgica, anche la mastopessi comporta la formazione di cicatrici, la cui posizione e visibilità dipendono dalla tecnica utilizzata e dal grado di cedimento da correggere.

Dove si trovano le cicatrici nella mastopessi

Le cicatrici nel lifting del seno possono essere più o meno estese, in base alla severità della ptosi mammaria:

  • Incisione periareolare: indicata nei casi di rilassamento lieve. La cicatrice viene posizionata lungo il bordo dell’areola, dove il contrasto cromatico tra pelle e areola la rende quasi invisibile. È la base della tecnica Round Block, una procedura che permette un sollevamento contenuto con una sola cicatrice circolare.
  • Incisione verticale: si aggiunge all’incisione periareolare quando è necessario un rimodellamento più marcato. La cicatrice scende verticalmente dall’areola al solco sottomammario e consente un riposizionamento più efficace della ghiandola mammaria.
  • Incisione a T rovesciata: utilizzata nei casi di ptosi grave. Oltre alla cicatrice periareolare e verticale, si aggiunge un’ulteriore incisione lungo la piega inframammaria. Questa configurazione permette il massimo controllo nel rimodellamento dei tessuti e una ridefinizione completa del profilo mammario.

Come si evolvono le cicatrici dopo la mastopessi

Subito dopo l’intervento, le cicatrici da lifting del seno appaiono arrossate, leggermente rilevate e possono causare una sensazione di tensione locale. Nei mesi successivi, grazie al processo di guarigione, tendono progressivamente a schiarirsi, appiattirsi e diventare meno percepibili. In media, il processo completo di maturazione cicatriziale richiede dai 6 ai 12 mesi.

La qualità finale della cicatrice dipende da diversi fattori: tecnica chirurgica, predisposizione genetica, risposta cutanea individuale e cura post-operatoria. In alcuni casi, se la pelle è soggetta a cicatrizzazione ipertrofica, il chirurgo può proporre fin da subito l’uso di gel al silicone o di fogli occlusivi, oltre a massaggi cicatriziali mirati per stimolare il rimodellamento del tessuto.

Come minimizzare le cicatrici dopo un lifting del seno

Presso Clinica Ireos, l’approccio alla mastopessi integra tecniche di sutura avanzate e materiali riassorbibili per ridurre al minimo l’impatto visivo delle cicatrici. Tuttavia, anche il comportamento post-operatorio della paziente gioca un ruolo cruciale:

  • Riposo assoluto nei primi 4-5 giorni, evitando movimenti ampi del torace e sollevamento delle braccia;
  • Utilizzo di un reggiseno contenitivo h24 per sostenere il seno e prevenire tensioni sulla sutura;
  • Protezione solare rigorosa per almeno 12 mesi, anche sotto gli abiti;
  • Massaggi cicatriziali delicati, eseguiti solo dopo l’ok del chirurgo, per favorire l’elasticità del tessuto;
  • Monitoraggio costante tramite controlli programmati per verificare la corretta evoluzione della cicatrizzazione.

Come migliorare la qualità delle cicatrici negli interventi al seno

Le cicatrici post-operatorie dopo interventi come mastoplastica additiva, mastopessi o riduzione del seno rappresentano una tappa naturale del processo di guarigione. Grazie alle tecniche moderne e ai protocolli di cura post-chirurgici, oggi è possibile ottenere cicatrici più sottili, morbide e poco visibili. Migliorarne la qualità non significa soltanto un vantaggio estetico, ma anche una pelle più elastica, funzionale e ben integrata nel profilo corporeo.

1. Massaggi cicatriziali

Il massaggio regolare delle cicatrici favorisce la mobilità dei tessuti, stimola la produzione di collagene e riduce il rischio di cheloidi o cicatrici ipertrofiche. È una tecnica semplice e sicura, da eseguire solo dopo la completa chiusura della ferita e sempre secondo indicazione del chirurgo.

2. Silicone in gel o in fogli

L’applicazione di gel o fogli di silicone medicale aiuta a mantenere la cicatrice idratata e protetta. Questo trattamento, se eseguito con costanza per alcune settimane, migliora visibilmente la texture e il colore della pelle nella zona operata.

3. Laserterapia e microneedling

Procedure ambulatoriali come il laser frazionato o il microneedling attivano un processo di rigenerazione controllata del derma. Questi trattamenti aiutano a ridurre rossore, spessore e irregolarità delle cicatrici, con risultati progressivi nel tempo.

4. Fisioterapia post-operatoria

Nei casi di interventi con cicatrici verticali, come dopo una mastopessi, la fisioterapia può prevenire aderenze sottocutanee e asimmetrie. Tecniche manuali e strumenti mirati migliorano la mobilità dei tessuti e la qualità del risultato estetico.

5. Tecniche chirurgiche di revisione

Quando una cicatrice appare allargata, retraente o sporgente, si può intervenire con una revisione chirurgica. Questa consiste nella rimozione del tessuto cicatriziale per permettere la formazione di una nuova cicatrice più sottile e ben orientata.

6. Mosaic Surgery

Per cicatrici sottili ma esteticamente sgradevoli, la Mosaic Surgery consente di sostituire micro-porzioni di tessuto cicatriziale con innesti di cute sana, migliorando la regolarità della pelle e ottenendo un effetto visivo più naturale.

7. Laser frazionato per uniformare la cicatrice

Il laser frazionato è uno dei trattamenti più efficaci per uniformare il colore e la consistenza della cicatrice. Agendo in profondità sul derma, stimola la produzione di nuovo collagene e migliora la qualità cutanea globale.

Presso Clinica Ireos, ogni percorso di trattamento delle cicatrici dopo intervento al seno viene personalizzato in base alla storia clinica della paziente, al tipo di intervento eseguito e alla risposta cutanea individuale, garantendo risultati stabili, sicuri e visibilmente migliori nel tempo.

Domande Frequenti

Domande Frequenti

Le cicatrici restano visibili per un periodo variabile, ma nella maggior parte dei casi seguono un’evoluzione fisiologica ben definita. Nelle prime settimane si presentano arrossate, leggermente rilevate e talvolta sensibili al tatto. Con il passare dei mesi, iniziano a maturare: il colore si schiarisce, la consistenza si ammorbidisce e la cicatrice diventa più sottile. In media, occorrono circa 3-6 mesi perché appaiano meno evidenti, ma il processo di maturazione completa può durare anche fino a un anno. È importante sapere che le cicatrici non scompaiono del tutto, ma diventano meno visibili e meglio integrate nel tessuto cutaneo circostante.

Se, dopo la maturazione, le cicatrici appaiono ancora evidenti, arrossate o ispessite, esistono soluzioni efficaci per migliorarne l’aspetto. In caso di cicatrici rosse ma piatte, è possibile intervenire con laser vascolari specifici che riducono la colorazione trattando i capillari superficiali. Per cicatrici sporgenti o dure al tatto, si può ricorrere al laser frazionato abbinato a trattamenti a base di silicone (in gel o fogli) che aiutano a riequilibrare la rigenerazione del tessuto. Se la cicatrice è allargata o mal posizionata, il chirurgo può proporre una revisione chirurgica per ottenere una nuova sutura più sottile e regolare. Ogni trattamento va valutato su base individuale.

L’esposizione solare precoce può compromettere il processo di guarigione, causando iperpigmentazioni e rendendo le cicatrici più visibili. È consigliabile evitare completamente il sole sulla cicatrice per almeno 3-6 mesi, anche se l’area è spesso coperta dal reggiseno. Quando si torna all’esposizione, è fondamentale utilizzare una protezione solare ad ampio spettro (SPF 50+) applicata con costanza, anche nei mesi meno caldi. Proteggere la cicatrice dai raggi UV aiuta a mantenere un aspetto chiaro, regolare e meno evidente.

La dimensione della protesi influisce indirettamente sulla cicatrice. Protesi molto voluminose richiedono una manipolazione più intensa durante l’inserimento, il che può stressare i tessuti e influire sulla qualità della cicatrizzazione. Inoltre, una protesi eccessiva può generare tensione cutanea, fattore che può portare all’allargamento della cicatrice nel tempo. Per questo, è sempre consigliabile scegliere una misura proporzionata alla struttura corporea, così da favorire non solo un risultato estetico armonioso ma anche una guarigione più prevedibile e meno problematica.