Se noti un piccolo bozzo doloroso tra ombelico e sterno, soprattutto quando tossisci o ti sollevi dal letto, potresti avere un’ernia epigastrica, una delle più comuni ernie della parete addominale. Anche se inizialmente può sembrare solo un fastidio, con il tempo può aumentare e, in alcuni casi, causare complicanze.
Alla Clinica Ireos di Firenze, il Dott. Matteo Giannelli — chirurgo generale con oltre quindici anni di esperienza e una lunga attività dedicata alle ernie e alla diastasi dei retti — offre una valutazione completa, dalla diagnosi alla scelta del momento e della tecnica chirurgica più appropriata.
In questa pagina trovi spiegati in modo chiaro che cos’è l’ernia epigastrica, quali sono cause e sintomi, come viene diagnosticata, quando è indicato l’intervento e quali sono le modalità di recupero. È presente anche un approfondimento sull’ernia di Spigelio, una forma più rara. L’obiettivo è fornirti informazioni affidabili per aiutarti a prendere decisioni consapevoli sul tuo percorso di cura.
Che cos’è l’ernia epigastrica (ernia della linea alba)
L’ernia epigastrica è un difetto della parete addominale che si forma lungo la linea alba, la fascia fibrosa che unisce i muscoli retti tra sterno e ombelico. Quando questa struttura si indebolisce o presenta una piccola apertura, attraverso il punto di cedimento può sporgere tessuto adiposo e, più raramente, una porzione di peritoneo o di intestino.
Si manifesta come un piccolo bozzo sotto la pelle, spesso riducibile quando ci si sdraia e più evidente durante sforzi che aumentano la pressione addominale, come tossire, sollevare pesi o contrarre gli addominali. Per questo motivo l’ernia epigastrica è spesso indicata anche come “ernia della linea alba”.
Cause e fattori di rischio dell’ernia epigastrica
L’ernia epigastrica è il risultato di una debolezza localizzata della parete addominale. In alcuni casi questa debolezza è presente fin dalla nascita (fattore costituzionale), in altri si sviluppa nel tempo per l’azione combinata di pressione interna e qualità dei tessuti.
I principali fattori di rischio sono:
- Sforzi fisici ripetuti o intensi: lavori pesanti, sollevamento ripetuto di carichi, sport di potenza o di contatto che aumentano la pressione intraddominale.
- Sovrappeso e obesità: l’aumento cronico della pressione dall’interno mette sotto stress la linea alba, favorendo la formazione di piccoli difetti.
- Gravidanza e variazioni importanti di peso: in particolare nelle donne, una gravidanza con marcato stiramento della parete o un dimagrimento rapido possono contribuire a indebolire la linea mediana.
- Debolezza del tessuto connettivo: alcune persone hanno un collagene meno resistente e sono più predisposte a sviluppare ernie (inguinali, ombelicali, epigastriche).
- Tosse cronica, stipsi marcata, patologie che aumentano la pressione addominale: tutte le condizioni che richiedono uno sforzo ripetuto agiscono come un “martello” sulla parete.
Da sola, la presenza di uno di questi fattori non significa che l’ernia comparirà con certezza, ma aumenta il rischio nel tempo.
Ernia epigastrica o ernia di Spigelio: che differenza c’è?
Nel linguaggio comune, capita che diverse ernie della parete addominale vengano confuse tra loro. Due entità distinte sono:
- Ernia epigastrica (ernia della linea alba): difetto lungo la linea mediana, tra sterno e ombelico, spesso piccolo ma fastidioso.
- Ernia di Spigelio (ernia di Spigelio): forma più rara, che si sviluppa lungo la “linea semilunare di Spigelio”, lateralmente rispetto ai retti, di solito nella parte inferiore dell’addome. Può essere più insidiosa da diagnosticare perché meno evidente alla semplice ispezione.
Entrambe rientrano nella grande famiglia delle ernie della parete addominale e richiedono una valutazione da parte di un chirurgo esperto di parete, come il Dott. Matteo Giannelli, per definire in modo preciso sede, estensione e strategia di trattamento.
Sintomi dell’ernia epigastrica: quando preoccuparsi
I sintomi dell’ernia epigastrica possono essere molto variabili. In molti casi compare un piccolo bozzo lungo la linea mediana, più evidente durante gli sforzi, mentre in altri il disturbo è minimo o assente. I segnali più comuni sono:
- Rigonfiamento o bozzetto tra sterno e ombelico, che aumenta con tosse, sforzi o quando ci si alza dal letto.
- Dolore o bruciore localizzato, continuo o più intenso sotto sforzo.
- Sensazione di cedimento o “strappo” nella zona epigastrica.
- Assenza di sintomi, con ernie molto piccole che si presentano solo come un nodulo sottocutaneo.
È necessario rivolgersi urgentemente al Pronto Soccorso in caso di dolore improvviso e intenso, bozzo duro e non riducibile, nausea, vomito o addome molto teso, segni che possono indicare un’ernia strozzata.
Diagnosi dell’ernia epigastrica a Firenze
La diagnosi di ernia epigastrica si basa soprattutto sulla visita clinica. Durante la valutazione presso la Clinica Ireos di Firenze, il Dott. Giannelli raccoglie una breve anamnesi – durata del bozzo, situazioni in cui aumenta, eventuali interventi addominali e abitudini lavorative o sportive – e prosegue con l’esame obiettivo, osservando l’addome in diverse posizioni e palpando la linea mediana mentre viene aumentata la pressione addominale, ad esempio tossendo o sollevandosi dal lettino.
Quando necessario, la visita può essere completata da esami di imaging:
- Ecografia, di solito sufficiente per confermare la presenza del difetto e valutarne le dimensioni;
- TAC o risonanza, riservate ai casi più complessi, alle recidive o quando si sospettano ernie in sede atipica, come l’ernia di Spigelio.
Al termine dell’inquadramento, il paziente riceve una spiegazione chiara sulla natura dell’ernia, sul rischio di evoluzione e sulle possibili opzioni terapeutiche.
Quando è necessario operare un’ernia epigastrica
A differenza di altri disturbi, un’ernia della parete non guarisce spontaneamente. Una volta comparso il difetto, tende a mantenersi o ad aumentare gradualmente nel tempo.
Le principali indicazioni all’intervento chirurgico sono:
- Dolore o fastidio significativo che limita le attività quotidiane o lo sport.
- Aumento progressivo delle dimensioni del bozzo.
- Segni di sofferenza del contenuto erniato (episodi di dolore acuto, difficoltà a ridurre manualmente il bozzo).
- Attività lavorative o sportive pesanti che aumentano il rischio di peggioramento.
- Desiderio del paziente di risolvere in modo definitivo un difetto anche estetico e fonte di preoccupazione.
In alcune situazioni particolari (piccolissime ernie asintomatiche in persone molto fragili o con importanti comorbilità), è possibile discutere un monitoraggio nel tempo, ma la scelta va sempre valutata caso per caso con lo specialista.
Intervento per ernia epigastrica in Clinica Ireos: obiettivi e principi
L’intervento per l’ernia epigastrica ha tre obiettivi principali: chiudere il difetto della parete ripristinando la continuità della linea alba, riposizionare correttamente il contenuto erniario e ridurre il rischio di recidiva, valutando quando necessario l’utilizzo di una rete protesica biocompatibile.
Il Dott. Matteo Giannelli sceglie l’approccio più indicato in base a:
- sede e dimensioni dell’ernia;
- qualità dei tessuti;
- presenza di difetti multipli o diastasi dei retti;
- condizioni generali del paziente.
Tecnica “open” tradizionale
La chirurgia open prevede una piccola incisione cutanea in corrispondenza del bozzo. Attraverso questo accesso si espone il sacco erniario, si riduce il contenuto nella cavità addominale e si chiude il difetto della fascia con punti robusti. Quando utile, viene applicata una rete protesica di rinforzo.
È una tecnica indicata per difetti unici e di dimensioni contenute, con il vantaggio di tempi chirurgici brevi e un controllo diretto dell’area da riparare.
Chirurgia mininvasiva laparoscopica
Nei casi adatti è possibile intervenire con approccio laparoscopico, utilizzando 3–4 piccole incisioni attraverso cui vengono introdotte una telecamera e strumenti dedicati. L’ernia viene ridotta dall’interno e la rete viene posizionata in un piano protetto, spesso sotto il peritoneo.
Vantaggi principali: incisioni minime, minore dolore post-operatorio e un recupero generalmente più rapido.
La scelta tra tecnica open e laparoscopica viene sempre valutata insieme al paziente, illustrandone benefici e limiti e considerando eventuali interventi addominali pregressi.
Decorso post-operatorio e tempi di recupero
Dopo l’intervento per ernia epigastrica il recupero è generalmente rapido. Nella maggior parte dei casi è previsto un ricovero molto breve, spesso in regime di day surgery o con una sola notte di degenza, a seconda del tipo di intervento e delle condizioni del paziente. Il dolore post-operatorio viene controllato con analgesici comuni e tende a ridursi in pochi giorni.
Le attività leggere, come camminare o muoversi in casa, possono essere riprese quasi subito. Per chi svolge un lavoro d’ufficio il rientro avviene solitamente dopo 7–10 giorni, mentre per attività manuali o fisicamente impegnative può essere necessario attendere alcune settimane. Anche l’attività sportiva va reintrodotta con cautela, evitando sforzi intensi e sollevamento pesi nelle prime fasi e seguendo un ritorno graduale indicato dallo specialista.
Durante i controlli post-operatori, il Dott. Giannelli verifica la corretta cicatrizzazione, l’eventuale presenza di sieromi o ematomi, l’andamento del dolore e la stabilità della parete addominale nel tempo.
Rischi, complicanze e prevenzione delle recidive
Come ogni intervento chirurgico, anche la correzione dell’ernia epigastrica comporta potenziali rischi. Le complicanze possibili includono:
- ematomi o sieromi in sede di intervento;
- infezione della ferita (più rara quando si seguono scrupolosamente le norme igieniche e, se usata, si protegge la rete protesica);
- alterazioni della sensibilità cutanea (parestesie temporanee o, meno spesso, persistenti);
- recidiva dell’ernia, cioè ricomparsa del difetto nella stessa sede o in una zona vicina.
Per ridurre al minimo questi rischi è fondamentale:
- affidarsi a un chirurgo esperto di parete addominale;
- seguire attentamente le indicazioni post-operatorie (riposo relativo, gestione del carico fisico, controllo del peso corporeo);
- evitare il “fai-da-te” con esercizi addominali inadeguati nelle prime fasi;
- mantenere nel tempo un buon tono muscolare e uno stile di vita equilibrato.
Perché rivolgersi al Dott. Matteo Giannelli per l’ernia epigastrica (e le ernie complesse di parete)
Il Dott. Matteo Giannelli è un Chirurgo Generale con laurea e specializzazione conseguite all’Università di Firenze entrambe con lode, e un’attività chirurgica da oltre quindici anni focalizzata sulla chirurgia addominale e, in particolare, sulla chirurgia della parete addominale (ernie inguinali, ombelicali, epigastriche, laparoceli, diastasi dei muscoli retti).
Nel suo percorso:
- ha partecipato a più di 1300 interventi chirurgici, affinando sia le tecniche tradizionali sia quelle mininvasive laparoscopiche;
- coordina percorsi dedicati ai pazienti con patologie erniarie, definendo protocolli che integrano chirurgia, riabilitazione e follow-up;
- è attivo nella comunità scientifica, con partecipazione a congressi e organizzazione di eventi formativi specifici sulla chirurgia della parete;
- adotta reti protesiche di ultima generazione e tecniche di ricostruzione avanzate, con particolare attenzione alla stabilità funzionale e al risultato estetico.
Per il paziente con ernia epigastrica (o con ernie più rare come l’ernia di Spigelio), questo si traduce in:
- valutazione accurata del difetto e delle condizioni generali;
- scelta personalizzata della tecnica (open o mininvasiva);
- pianificazione di un percorso di cura chiaro, con spiegazioni comprensibili e attenzione alle esigenze quotidiane (lavoro, famiglia, sport);
- gestione ravvicinata del post-operatorio per accompagnare il recupero.
Come prenotare una valutazione per ernia epigastrica a Firenze
Se sospetti di avere un’ernia epigastrica, ti è già stata diagnosticata un’ernia della linea alba o desideri un secondo parere su un intervento proposto altrove, puoi prenotare una visita con il Dott. Matteo Giannelli presso la Clinica Ireos di Firenze.
Contatti Clinica Ireos
Telefono: 055.332595
Email: info@clinicaireos.com
Indirizzo: Piazza Giacomo Puccini, 4 – 50144 Firenze
Durante la visita verrà:
- confermata la diagnosi di ernia epigastrica (o di altra ernia di parete, come un’ernia di Spigelio);
- discusso il rischio di evoluzione e di complicanze nel tuo caso specifico;
- valutata l’indicazione all’intervento e la tecnica più adatta;
- programmato, se necessario, il percorso chirurgico presso la Clinica Ireos.
Un inquadramento specialistico è il primo passo per affrontare l’ernia in modo sereno, con un piano chiaro e personalizzato che tenga conto sia della tua salute sia della tua qualità di vita.
Ernia epigastrica / di Spigelio
Firenze
Dove viene eseguito l'intervento
La Clinica Ireos esegue interventi di Ernia epigastrica / di Spigelio a Firenze direttamente presso la sua sede.
- Piazza G. Puccini 4 Firenze, FI - 50144, Italia
- 055.332595
- info@clinicaireos.com
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Orario di apertura
dal Lunedì al Venerdì dalle 09:00 alle 20:00
Come raggiungerci
Siamo in Piazza puccini, tra il quartiere di Novoli e del Romito, molto vicino al centro di Firenze.
In auto
Uscendo dall'autostrata a Firenze nord, percorrere tutto viale di Novoli e svoltare a destra in viale Fransceco Redi per giungere in Piazza Puccini, la clinica si trova al numero 4. Nella zona sono presenti diversi parcheggi a pagamento.
Autobus
bus 17B, 17C, 35, 51, 55, CF, LAM-MT, PF
Aereo
Aeroporto Amerigo Vespucci. Prendere Tram o Bus verso Firenze Centro.
Apri la mappaDomande Frequenti
Se è asintomatica e piccolissima (< 1 cm) si può monitorare. Ma se fa male o cresce, l’intervento è raccomandato per evitare lo strozzamento.
Perché scegliere la Clinica Ireos
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