Mastoplastica additiva con tecnica sottomuscolare
La mastoplastica additiva è uno degli interventi di chirurgia plastica al mondo e consente di aumentare il volume il seno e migliorarne la forma in modo naturale.
Le donne che ricorrono a questo tipo di intervento desiderano rimodellare il proprio décolleté per aumentare la misura del seno oppure per dargli nuova tonicità.
Si ricorre spesso alla mastoplastica additiva in seguito ad una gravidanza, ad una perdita di peso oppure ad un rilassamento dei seni dovuto all’età, tutti avvenimenti che possono lasciare il seno svuotato e cadente.
Grazie alla mastoplastica additiva, insomma, una donna che non stia bene con la sua nuova fisicità può correggere eventuali inestetismi e realizzare l’obiettivo di un corpo che la faccia sentire più bella e più sicura di sé.
Quando una donna decide di sottoporsi a un intervento di mastoplastica additiva, le sorgono immediatamente numerose domande e preoccupazioni: quale taglia del seno desidera ottenere? Che tipo di protesi mammaria scegliere? Di che dimensioni? Quale tecnica di mastoplastica additiva sarà più adatta a lei per ottenere un seno rifatto con effetto naturale?
Esistono infatti tre tecniche principali attraverso le quali il chirurgo posiziona le protesi mammarie alla sua paziente: la tecnica sottomuscolare, la tecnica sottoghiandolare e la tecnica dual plane.
In questo articolo assieme al Dott. Lorenzo Genzano, chirurgo esperto in mastoplastica additiva della clinica ireos, analizzeremo in dettaglio la tecnica di mastoplastica additiva sottomuscolare, andandone ad individuare le specificità, i casi in cui è preferibile, i vantaggi e gli eventuali svantaggi.
Cos’è la mastoplastica additiva con tecnica sottomuscolare
La mastoplastica additiva prevede il posizionamento di protesi di ultima generazione all’interno del seno della donna.
Si tratta ad oggi di un’operazione del tutto sicura e caratterizzata da tempi di recupero relativamente brevi.
La mastoplastica additiva con tecnica sottomuscolare prevede in particolare l’inserimento delle protesi mammarie sotto il muscolo grande pettorale.
Si differenzia dalla tecnica sottoghiandolare perchè quest’ultima posizione invece le protesi sotto la ghiandola mammaria.
Oltre a queste due principali tecniche ne esiste una terza, la mastoplastica additiva Dual Plane.
L’efficacia della mastoplastica additiva è dovuta anche al fatto che il chirurgo plastico può dunque utilizzare diversi tipi di tecnica a seconda dell’anatomia della paziente.
L’Importanza del Posizionamento Sottomuscolare
La tecnica sottomuscolare è spesso suggerita per le donne che cercano risultati più naturali e duraturi.
In questa procedura, la protesi è collocata dietro il muscolo gran pettorale, un’area che offre vantaggi sia estetici che funzionali. Ma quali sono i casi in cui questa opzione è più indicata? E quali sono i benefici e le possibili complicanze?
Nell’ambito della mastoplastica additiva sottomuscolare, le protesi possono essere di varie forme, tonde o anatomiche, a seconda dell’effetto desiderato.
Le protesi sottomuscolari sono spesso raccomandate per le donne con poca ghiandola mammaria o con una pelle sottile, in quanto il muscolo offre una copertura extra che contribuisce a un aspetto più naturale.
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Mastoplastica additiva con tecnica sottomuscolare: per quali tipi di donna è più indicata?
Il chirurgo plastico, dopo aver ascoltato e accolto i desideri della donna, saprà indirizzarla verso il tipo di operazione più adeguata alla sua fisicità.
Il professionista infatti formulerà le sue valutazioni tenendo conto della donna nel suo complesso, valutandone dunque l’anatomia, le condizioni del seno e lo spessore dei tessuti.
Generalmente, la tecnica sottomuscolare è consigliata in determinate situazioni rispetto alla tecnica sottoghiandolare. Questo metodo è spesso la scelta preferita nei seguenti casi:
- Ipoplasia mammaria: quando la ghiandola mammaria è troppo piccola per coprire adeguatamente la protesi, rendendola potenzialmente visibile.
- Pelle sottile: se la pelle è troppo sottile e trasparente, potrebbe lasciare intravedere i bordi della protesi.
- Seno poco sviluppato: particolarmente utile se la paziente ha un seno scarsamente sviluppato, ovvero quando la paziente soffre di micromastia, poiché l’inserimento della protesi avviene sotto il muscolo grande pettorale, minimizzando la visibilità e la palpabilità dei bordi della protesi.
- Capezzolo introflesso: Questa tecnica è anche indicata per donne con capezzoli retratti verso l’interno.
- Aumento significativo di volume: Se la paziente desidera un aumento di due taglie o più, la tecnica sottomuscolare offre un maggior strato di pelle per “nascondere” le protesi.
- Seno leggermente rilassato: In casi di leggero rilassamento del seno, ancorare la protesi al muscolo può offrire una minore tensione alla cute, migliorando l’aspetto estetico.
I risultati dell’intervento
I risultati di una mastoplastica additiva non dipendono strettamente dalla scelta di operare con tecnica sottomuscolare o sottoghiandolare.
Entrambe le tecniche infatti sono sicure e garantiscono un ottimo risultato.
Fondamentale è invece che il chirurgo plastico scelga il tipo di operazione più adatta alla singola paziente, tenendo conto tanto dei suoi desideri quanto delle sue caratteristiche fisiche.
In questo modo, dopo aver compiutamente informato la paziente delle caratteristiche dell’una o dell’altra tecnica, potrà condurla esattamente ai risultati concordati.
Una paziente con ipoplasia mammaria e con uno strato cutaneo molto sottile otterrà infatti risultati molto migliori grazie ad una mastoplastica additiva con tecnica sottomuscolare.
In questo caso, infatti, le protesi saranno inserite ad una profondità tale da non essere visibili ad occhio. In questo modo il risultato sarà quello di un seno voluminoso, sodo e molto naturale, con risultati particolarmente buoni nella parte superiore del seno, quella della scollatura.
Mastoplastica additiva con tecnica sottomuscolare: quali sono i principali vantaggi?
Abbiamo visto che uno dei principali vantaggi della mastoplastica additiva con tecnica sottomuscolare è quello di ‘nascondere’ adeguatamente le protesi mammarie.
In questo modo si impendisce dunque che esse risultino visibili o addirittura percepibili al tatto.
Viene minimizzato anche il rischio del cosiddetto ‘rippling’.
Il rippling del seno è il fenomeno che comporta il presentarsi di pieghe o ondulazioni della cute e che può verificarsi dopo un intervento di questo tipo.
Tra i principali vantaggi della mastoplastica additiva con tecnica sottomuscolare vi è poi la sensibile riduzione del rischio di contrattura capsulare. Si tratta di quel ‘meccanismo di difesa’ dell’organismo che produce attorno alla nuova protesi una sorta di capsula e che richiederebbe un secondo intervento.
La tecnica sottomuscolare predispone inoltre in minor misura alla formazione di ematomi nel post operatorio.
Inoltre le ecografie mammarie e le mammografie potranno essere effettuate senza difficoltà perchè la protesi rimane al di sotto della ghiandola mammaria.
Possibili svantaggi
- Asimmetrie del seno: La posizione sottomuscolare della protesi può portare a una distribuzione irregolare del tessuto, causando asimmetrie visibili.
- Distorsioni del seno: Quando il muscolo pettorale si contrae, può causare una distorsione temporanea della forma del seno, un fenomeno noto come “effetto flex distortion“.
- Dislocazione dell’impianto: Il rischio di movimento o dislocazione della protesi è maggiore con questa tecnica, specialmente se la paziente è molto attiva fisicamente.
- Dolore post-operatorio: L’inserimento della protesi sotto il muscolo può essere più invasivo e quindi potenzialmente più doloroso nel periodo post-operatorio.
- Costi Aggiuntivi: A causa della complessità maggiore dell’intervento, i costi possono essere leggermente superiori rispetto ad altre tecniche.
Mastoplastica additiva con tecnica sottomuscolare: i tempi di recupero
La paziente riceverà dal chirurgo plastico tutte le informazioni necessarie per un ottimale e rapido recupero post-operatorio.
I tempi di recupero dopo un intervento di mastoplastica additiva sono molto soggettivi. In linea generale è bene osservare un totale riposo nelle 48 ore successive.
Successivamente sarà necessario evitare di compiere grandi sforzi e di esporsi al sole.
Al netto di queste accortezze, la paziente potrà tornare rapidamente alle sue normali attività.
Confronto tra tecniche di mastoplastica additiva: sottomuscolare, sottoghiandolare e dual plane
Quando si tratta di mastoplastica additiva, la scelta della posizione della protesi è cruciale e dipende da una serie di fattori, tra cui le esigenze della paziente e la sua anatomia. Ecco un confronto tra le tecniche più comuni: sottomuscolare, sottoghiandolare e Dual Plane.
Mastoplastica sottomuscolare
Questa tecnica è ideale per donne con pelle sottile o con un tessuto ghiandolare insufficiente. Il posizionamento sotto il muscolo pettorale offre un aspetto più naturale e riduce la visibilità della protesi. Tuttavia, è meno consigliata per donne con ptosi (rilassamento) severa del seno.
Mastoplastica sottoghiandagolare
La mastoplastica sottoghiandangolare consente di posizionare la protesi sotto la ghiandola mammaria rende l’intervento meno invasivo e i tempi di recupero più brevi.
Questa tecnica offre anche un controllo maggiore sulla forma del seno. Tuttavia, può presentare alcuni svantaggi come la palpabilità della protesi e una maggiore incidenza di contrattura capsulare. Inoltre, può interferire con esami diagnostici come la mammografia.
Mastoplastica dual plane
Qualcuno direbbe il meglio dei due mondi.
La mastoplastica dual plane è una tecnica ibrida combina gli aspetti positivi delle tecniche sottomuscolare e sottoghiandolare.
La parte superiore della protesi è posizionata sotto il muscolo, mentre la parte inferiore è sotto la ghiandola. Questo offre un aspetto più naturale e riduce i rischi associati a ciascuna delle altre due tecniche.
Varianti Avanzate: Sottofasciale
Una variante più recente è la tecnica sottofasciale, in cui la protesi è inserita sotto la fascia del muscolo grande pettorale. Questa opzione può offrire un ulteriore livello di personalizzazione, a seconda delle esigenze della paziente.
A chi rivolgersi per una mastoplastica sottomuscolare
Se stai valutando di aumentare il volume del seno e di sottoporti a una mastoplastica additiva con tecnica sottomuscolare a Firenze, la scelta della struttura e del chirurgo è fondamentale. In Italia, una delle opzioni da considerare è la Clinica Ireos di Firenze in Piazza Puccini 4.
La Clinica Ireos è formata da un team di chirurghi qualificati, tra cui il Dott. Lorenzo Genzano, che è specializzato in mastoplastica additiva con tecnica sottoghiandolare.
La loro esperienza e competenza sono focalizzate su fornire un’assistenza completa, dall’iniziale consulenza fino al periodo di recupero post-operatorio.
L’approccio della Clinica Ireos è centrato sul paziente, con un’attenzione particolare a realizzare interventi di chirurgia con un risultato naturale e soffisfacente.
Pur mantenendo un alto livello di qualità, la Clinica Ireos offre anche opzioni di prezzo accessibili. Questo è in linea con l’obiettivo della clinica di rendere la chirurgia estetica alla portata di tutti, senza compromettere la qualità del risultato.
Per fissare una visita senza impegno puoi inviarci una mail a info@clinicaireos.com oppure chiamarci al 055.332595, il team Ireos è a tua disposizione.