Protesi al seno: tutte le informazioni per fare la scelta giusta
Sempre più donne decidono di effettuare un intervento di mastoplastica additiva per avere un seno più grande, sensuale e tornare a star bene con se stesse e con il proprio corpo.
Avere un seno piccolo, cadente o svuotato può avere un forte impatto psicologico, può causare insicurezza o insoddisfazione nei confronti del proprio corpo, che può influire sull’autostima e sulla percezione di sé.
Il seno è sicuramente una delle parti del corpo femminilie più legata alla sensualità e all’erotismo. Quando una donna non si vede con il proprio seno può veramente avere un riscontro psicologico negativo che la porta a chiudersi in se stessa con conseguenze importanti anche nella sfera sociale e affettiva.
In Ireos crediamo che sentirsi bene con il proprio corpo sia un aspetto estremamente importante per avere un’eccellente qualità di vita e per questo motivo ogni anno aiutiamo tantissime donne a ottenere il seno che desiderano tramite gli interventi di mastoplastica additiva.
Quando una donna decide di aumentare il volume e la dimensione del proprio seno,le domande più importanti che le vengono in mente sono quale tipologia di protesi al seno utilizzare e quale tecnica utilizzare per posizionare le protesi.
L’obiettivo di questo articolo è dare informazioni esaustive sulle protesi al seno in modo che da aiutarvi a scegliere la protesi più adatta alle vostre esigenze. In alcun modo questo articolo sostituisce il rapporto medico paziente, per scegliere la protesi è importante confrontarsi con il proprio chirurgo di fiducia.
Cosa sono le protesi al seno
Le protesi al seno sono dispositivi medici artificiali utilizzati per aumentare il volume e la dimensione del seno. Possono essere utilizzate in un intervento chirurgico di aumento del seno (mastoplastica additiva), in un intervento di lifting del seno (mastopessi) o per riprodurre la forma del seno naturale dopo un intervento chirurgico, come una mastectomia.
Le protesi mammarie possono essere realizzate con diversi tipi di materiali, tra cui il silicone, il poliuretano o la soluzione salina. Esistono diverse forme e dimensioni di protesi al seno, come rotonde, anatomiche, modellate e a goccia.
Nell’articolo vengono approfonditi tutti gli aspetti legati ai materiali e alle tipologie di protesi.
Le protesi al seno sono regolamentate da leggi specifiche per garantire la sicurezza dell’impianto mammario, sono dispositivi medici di classe 3 (la più alta classe di rischio) e per questo motivo devono essere certificate con il massimo grado di controllo prima di essere immesse sul mercato.
Regolamentazioni di legge per la sicurezza e certificazioni delle protesi mammarie
Le protesi mammarie sono regolamentate da diverse leggi a livello internazionale e nazionale.
A livello internazionale, le protesi mammarie sono regolamentate dalla Medical Device Directive (MDD) dell’Unione Europea, che stabilisce i requisiti per la sicurezza, la qualità e la performance delle dispositivi medici, tra cui le protesi mammarie. Devono anche essere conformi alle norme internazionali come ISO 10993 per la biocompatibilità e ISO 14607 per la sicurezza e la performance.
A livello nazionale, le protesi mammarie sono regolamentate dalle leggi e dalle norme specifiche del paese. Ad esempio, negli Stati Uniti, le protesi mammarie sono regolamentate dalla Food and Drug Administration (FDA), che stabilisce i requisiti per la sicurezza, la qualità e la performance delle protesi mammarie e che ha il potere di approvare o vietare l’uso di determinate protesi.
In Italia le protesi mammarie sono regolamentate dal Decreto Legislativo n. 24 del Febbraio 1997 che stabilisce i requisiti per la commercializzazione e la sicurezza delle protesi mammarie. Inoltre devono essere conformi alle norme UNI EN ISO 14607:2006 e UNI EN ISO 10993-1:2018 e devono essere certificati dal Ministero della Salute.
In generale, le leggi e le norme che regolamentano le protesi mammarie mirano a garantire che questi dispositivi siano sicuri ed efficaci per l’uso previsto, e che siano costantemente monitorati per identificare eventuali problemi di sicurezza.
Le caratteristiche di una buona protesi mammaria
Per quanto riguarda la sicurezza, le protesi mammarie devono essere testate per resistenza meccanica, stabilità dimensionale e resistenza alla rottura. Inoltre, devono essere testate per verificare la loro biocompatibilità, ovvero la loro capacità di non causare reazioni avverse del tessuto corporeo.
Per quanto riguarda la performance, le protesi mammarie devono essere testate per verificare il loro grado di compatibilità con i tessuti circostanti e la loro capacità di mantenere la forma e il volume desiderati nel tempo.
Inoltre, le protesi mammarie devono essere testate per determinare la loro durata e la loro capacità di resistere a fattori esterni, come la pressione, la trazione e la flessione.
Tipi di protesi al seno
Le protesi al seno si suddividono in varie tipologia a seconda del materiale utilizzato per la loro realizzazione:
- Protesi in silicone;
- Protesi con soluzione salina;
- Protesi al seno in silicone
Le protesi al seno in silicone sono tra le protesi più diffuse ed utilizzate. Sono realizzate con un gel di silicone coesivo e grazie alla loro consistenza vengono considerate più idonee per ottenere un seno naturale rispetto alle protesi in soluzione salina.
Il gel di silicone è morbido e flessibile, quindi può adattarsi meglio al tessuto del seno.
Esistono tre tipi di protesi al seno in gel di silicone a seconda dei diversi gradi di coesività, ovvero morbide, leggermente dense e molto dense, per garantire la massima resistenza, sicurezza e comfort.
Le protesi in silicone sono disponibili in diverse forme, dimensioni e profili per adattarsi alle esigenze individuali dei pazienti. Esistono protesi rotonde, a goccia, modellate, anatomiche.
Grazie al loro largo utilizzo negli ultimi 30 anni permettono di valutare con una certa precisione le statistiche di rischio.
Protesi al seno con soluzione salina
Le protesi a soluzione salina sono riempite con una soluzione sterilizzata di acqua e sale, che è sicura per l’uso in chirurgia. Anche questo tipo di protesi sono disponibili in diverse forme, dimensioni e profili per adattarsi alle esigenze individuali dei pazienti. Esistono protesi rotonde, a goccia, modellate, anatomiche.
Le protesi in soluzione salina sono considerate meno naturali rispetto alle protesi in silicone, poiché hanno una consistenza differente.
Tuttavia, sono più sicure in caso di rottura o perforazione, in quanto la soluzione salina non rappresenta un pericolo per la salute, essendo una soluzione sterile di acqua e sale. Inoltre, in caso di rottura, la perdita di soluzione salina è facilmente rilevabile, mentre in caso di rottura di una protesi in silicone, la perdita di gel potrebbe non essere immediatamente evidente.
Questa tipologia di protesi non viene quasi più utilizzata in favore di quelle al silicone.
Forme delle protesi al seno
Esistono varie forme di protesi per aumentare il volume del seno e devono essere scelte in base alle caratteristiche fisiologiche della paziente e a seconda del risultato desiderato.
Sarà il chirurgo a supportare la scelta in base alla sua esperienza, la quale determinerà fortemente il risultato raggiunto con la mastoplastica additiva.
Tra le forme di protesi al seno più diffuse in commercio troviamo:
- Protesi rotonde;
- Protesi a goccia con forma anatomica;
- Protesi ergonomiche;
Protesi Rotonde
Le protesi rotonde sono una delle tipologie di protesi più comuni utilizzate per aumentare il volume del seno. Come suggerisce il loro nome, hanno una forma rotonda e sono utilizzate per creare un seno più pieno e proporzionato.
Questa tipologia di protesi sono particolarmente indicate sia per le pazienti che hanno un seno dalla forma armonica e desiderano un moderato aumento di volume sia per le donne che hanno un seno svuotato e cadente a causa di gravidanze, allattamento o un eccessivo dimagrimento.
Le protesi rotonde sono disponibili in diverse dimensioni, dalle più piccole alle più grandi, e possono essere utilizzate sia per aumentare il volume del seno che per correggere asimmetrie mammarie.
Essendo di forma rotonda non si corre il rischio di incorrere nella rotazione dell’impianto mammario e il rischio di spostamenti delle protesi è estremamente ridotto rispetto ad altre tipologie.
Protesi anatomiche
Le protesi mammarie anatomiche sono protesi in silicone a forma di goccia d’acqua o di pera, progettate per replicare la forma naturale del seno.
A differenza delle protesi rotonde, che hanno una forma sferica e tendono a riempire il seno in modo uniforme, le protesi anatomiche sono progettate per fornire maggiore volume alla parte inferiore del seno, creando così un aspetto più naturale e proporzionato.
Le protesi anatomiche sono indicate per tutte le donne che hanno un seno molto piccolo, che soffrono di micromastia e per quelle donne che desiderano un seno rifatto con un effetto molto naturale.
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Protesi Ergonomiche
Le protesi al seno ergonomiche sono un tipo di protesi mammarie che riescono ad avere allo stesso tempo sia una forma anatomica che rotonda. Questa tipologia di protesi sono state progettate per adattarsi alla forma del corpo del paziente e offrire una maggiore stabilità e comfort.
La loro forma ergonomica consente di adattarsi perfettamente alla forma del torace del paziente, creando una maggiore stabilità e una migliore distribuzione del peso.
Le protesi ergonomiche sono disponibili in diverse forme, dimensioni e profili, e possono essere utilizzate per riprodurre la forma del seno naturale.
Questa tipologia di protesi innovativa comporta moltissimi vantaggi, ma è importante sapere che questo tipo di protesi non possono essere utilizzate su pazienti eccessivamente magre o che presentano tessuti troppo sottili nella regione mammaria.
La proiezione delle protesi mammarie
Un fattore importante nella scelta della protesi è il grado di proiezione.
La proiezione è una misura che indica quanto la protesi sporge fuori dal torace. In altre parole, indica quanto la protesi si estende in avanti rispetto alla parete del torace.
La proiezione può variare da una protesi a un’altra e dipende dalla forma e dalle dimensioni della protesi stessa. Ci sono protesi più proiettate e protesi meno proiettate.
La scelta della proiezione dipende dal risultato che si desidera ottenere e dalle raccomandazioni del chirurgo.
La superficie della protesi al seno
La superficie delle protesi mammarie può essere liscia o rugosa (protesi testurizzata).
- Superficie liscia: Le protesi con superficie liscia sono le più comuni e sono state utilizzate per la maggior parte della storia delle protesi mammarie. Le protesi con superficie liscia presentano una capsula morbida e meno percepibile al tatto, anche quando vengono posizionate sotto la ghiandola mammaria.Inoltre, la loro superficie liscia rende meno visibili le possibili irregolarità della protesi.
- Superficie rugosa: Le protesi con superficie rugosa sono state introdotte più recentemente e sono progettate per aderire meglio alla parete del torace, riducendo così il rischio di contratture capsulari. La loro superficie rugosa offre anche una maggiore aderenza del tessuto al seno, il che può aiutare a ridurre il movimento della protesi e migliorare l’aspetto della protesi.
Le migliori marche delle protesi mammarie
Ci sono molte marche di protesi mammarie che sono considerate affidabili e sicure. Alcune delle marche più famose e riconosciute nel campo della chirurgia estetica del seno sono:
Polytech e Mentor sono una garanzia di affidabilità e solidità, mentre le protesi Movita sono una recente novità di innovazione tecnologica degli ultimi tempi.
In generale tutte queste marche forniscono protesi di ultima generazione con il massimo grado di sicurezza, comfort e resistenza.
Quando si sceglie la protesi al seno è fondamentale sapere che le case produttrici come Mentor e Motiva garantiscono le loro protesi per tutta la vita.
Inoltre è bene sapere che le protesi mammarie potrebbero essere sostituite nel corso degli anni sia per scelta personale (magari desiderate modificare nuovamente la dimensione e il volume del seno) sia a causa dell’insorgenza di alcune complicazioni della mastoplastica additiva come la contrazione capsulare, il rippling al seno, o la simmastia.
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