Vaginoplastica: come costruire, ricostruire o ringiovanire la vagina
La vaginoplastica è una procedura chirurgica che può servire a diversi scopi: dalla ricostruzione a scopo estetico, al miglioramento funzionale, fino alla riattribuzione di genere. In particolare, dopo il parto, molte donne possono sperimentare una lassità vaginale che non solo influisce sull’estetica ma anche sulla funzione e sulla qualità della vita sessuale.
Questo è particolarmente vero per quelle che hanno avuto più figli, poiché i muscoli vaginali possono subire un rilassamento significativo. Nonostante gli esercizi mirati, come la ginnastica Kegel, possano offrire miglioramenti, spesso non bastano a ripristinare completamente il tono muscolare originale.
In questo articolo assieme al dott. Lorenzo Genzano, chirurgo plastico presso la Clinica Ireos, vediamo nel dettaglio cos’è la vaginoplastica, come funziona l’intervento, rischi, risultati e costi.
Se desideri sottoporti a un intervento di vaginoplastica puoi rivolgerti alla Clinica Ireos di Firenze. Per prenotazioni o fissare una prima visita gratuita è possibile contattare la clinica attraverso l’email info@clinicaireos.com o chiamare direttamente il numero 055.332595.
Cos’è la vaginoplastica
La vaginoplastica è un intervento chirurgico multifunzionale che mira a costruire, ricostruire, o ringiovanire la vagina, spesso necessario dopo eventi naturali come il parto o dovuto a esigenze estetiche e funzionali specifiche.
Questa procedura non solo può risolvere il problema dell’allungamento dei muscoli vaginali ma anche ripristinare il tono vaginale originario.
Attraverso il rafforzamento dei muscoli vaginali e la riduzione dell’eccesso di mucosa—spesso distesi o danneggiati dopo uno o più parti—la vaginoplastica consente di recuperare forza e controllo della regione perineale, migliorando significativamente la sensibilità durante le esperienze sessuali.
Le tecniche utilizzate nell’intervento di vaginoplastica servono per riparare i danni prodotti da invecchiamento, parto, gravidanza e pregressi interventi chirurgici, influenzando significativamente sia l’aspetto estetico che quello funzionale della vagina.
Le alterazioni possono includere cambiamenti nell’anatomia dell’introito vaginale, nelle piccole e grandi labbra, o nella regione pubica o perineale, spesso associandosi a un deterioramento della funzione vaginale, con conseguenti ripercussioni sull’attività sessuale e sulla qualità della vita relazionale.
Inoltre, l’intervento di creazione di una neo-vagina è una procedura spesso richiesta da individui che desiderano adeguare il proprio corpo alla propria identità di genere, ovvero cambiare da uomo a donna.
Questa procedura complessa prevede l’asportazione degli organi genitali maschili e la successiva ricostruzione dell’apparato genitale femminile, permettendo alle persone di allineare il proprio aspetto fisico con la loro identità di genere percepita.
Perché fare una Vaginoplastica post parto
Le ragioni per considerare una vaginoplastica dopo il parto sono numerose e riguardano tanto l’aspetto funzionale quanto quello estetico:
- Restaurare la funzione: Il parto può compromettere il controllo dei muscoli perineali e vaginali, essenziali per una sana funzione urinaria e sessuale. Una vaginoplastica mira a migliorare la forza e l’elasticità di questi muscoli, aiutando a ridurre problemi come l’incontinenza urinaria e a migliorare la sensibilità durante i rapporti sessuali.
- Estetica: Oltre a migliorare la funzione, molti interventi di vaginoplastica mirano a ripristinare o migliorare l’aspetto estetico della regione genitale. Questo può includere la correzione di:
- Allargamento dell’introito vaginale;
- Allentamento dei tessuti vaginali;
- Ipertrofia, asimmetria o ipotrofia delle grandi labbra.
- Qualità della vita: Migliorando sia l’estetica che la funzionalità, la vaginoplastica può significativamente migliorare la qualità della vita sessuale e la fiducia in sé stesse. Le donne spesso riportano un aumento del benessere psicologico e una maggiore soddisfazione nei rapporti intimi.
- Risolvere problemi strutturali e funzionali: Le principali alterazioni anatomo-funzionali che possono richiedere una vaginoplastica includono:
- Prolasso vaginale e/o vescicale;
- Cicatrici vaginali retraenti e/o dolorose;
- Disfunzioni sessuali come dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali), anorgasmia (incapacità di raggiungere l’orgasmo), e riduzione della sensibilità vaginale;
- Atrofia vaginale, spesso associata alla menopausa.
- Cause delle alterazioni vaginali: Le cause di queste alterazioni possono variare e includono:
- Traumi fisici;
- Interventi chirurgici;
- Parto naturale;
- Infezioni;
- Menopausa e altre alterazioni ormonali;
- Invecchiamento tissutale;
- Terapie mediche o radianti.
Per le persone affette da disforia dell’identità di genere, la vaginoplastica per la costruzione di una neo-vagina rappresenta una componente cruciale del percorso di riattribuzione chirurgica del sesso. Questo processo include spesso un lungo percorso medico-psicologico, durante il quale sono necessarie valutazioni psichiatriche e terapie endocrinologiche, seguite dalle necessarie procedure legali per la riattribuzione del sesso e del nome.
Tecniche di vaginoplastica
Le tecniche di vaginoplastica variano ampiamente per soddisfare obiettivi estetici, funzionali e di riattribuzione di genere. Ecco una panoramica dettagliata delle principali metodologie utilizzate:
- Tecnica del Flap peno-scrotale: Questa tecnica è frequentemente impiegata nelle riattribuzioni di genere da maschio a femmina, ma può anche essere utilizzata per ristrutturare e rinforzare i tessuti vaginali nelle donne cisgender. Durante l’intervento, la neovagina viene ricostruita utilizzando pelle del pene e dello scroto, che sono uniti insieme per formare la cavità vaginale. Questo metodo consente di ottenere una sufficiente profondità e elasticità della vagina.
- Inversione di cute peniena: In questa tecnica, i tessuti preesistenti, in particolare la pelle del pene, sono utilizzati per ricostruire o rafforzare la vagina. Una variante specifica, nota come tecnica di Perovic, include l’utilizzo di un segmento dell’uretra per il confezionamento della neovagina, migliorando la funzionalità e l’estetica del risultato finale. Questa metodologia è particolarmente utile per creare una vagina che non solo ha un aspetto naturale ma che è anche funzionale in termini di lubrificazione e sensibilità.
- Tecnica della colon vaginoplastica: Questa tecnica prevede l’utilizzo di un tratto del colon, generalmente il colon-sigma, per la creazione di una neovagina. È spesso riservata a casi in cui non è possibile utilizzare i tessuti genitali per ragioni mediche o quando le tecniche precedenti non sono fattibili. La Colon Vaginoplastica è apprezzata per la sua capacità di fornire una mucosa simile a quella vaginale, che garantisce una lubrificazione naturale e continua.
- Laser Vaginoplasty: L’uso delle tecnologie laser in chirurgia estetica vaginale è cresciuto in popolarità grazie alla sua capacità di ringiovanire efficacemente la vagina migliorando tono ed elasticità. Questo metodo minimamente invasivo permette un miglioramento dell’estetica vaginale senza le necessità di incisioni estese, riducendo il tempo di recupero e i rischi associati a procedure più invasive.
Come viene eseguita la vaginoplastica per il cambio di genere
La vaginoplastica è un intervento chirurgico complesso che si svolge attraverso due fasi principali: demolitiva e ricostruttiva.
Nella fase demolitiva, si rimuovono gli organi genitali originali, inclusi testicoli, epididimi e funicoli spermatici, noto come castrazione. Viene anche rimossa una parte significativa dei corpi cavernosi e dell’uretra peniena. Questa fase prepara l’area per la successiva ricostruzione.
Durante la fase ricostruttiva, la pelle del pene e dello scroto viene utilizzata per creare la nuova cavità vaginale. La pelle viene modellata in modo tale da rivestire lo spazio tra il retto e la vescica, simile a come si introfletterebbe un guanto su un dito, creando così la neovagina. Prima di questa fase è fondamentale effettuare una depilazione completa della zona per evitare che i peli crescano all’interno della vagina.
Una piccola porzione del glande viene preservata e trasformata in un neoclitoride per mantenere una sensibilità erogena. Questa parte è accuratamente isolata per conservare i nervi, le arterie e le vene, assicurando così sensibilità e nutrimento adeguati. Inoltre, viene effettuata l’asportazione e l’accorciamento della parte distale dell’uretra e del corpo spongioso per evitare fastidi durante i rapporti sessuali.
Infine, si procede al modellamento esterno, includendo la formazione delle grandi e piccole labbra e del monte di Venere, cercando di ottenere un aspetto il più possibile simile a quello femminile. Questa parte del processo si svolge con cautela per non compromettere la vitalità dei tessuti utilizzati.
Post operatorio
Dopo una vaginoplastica, il recupero può variare ma prevede generalmente alcune fasi essenziali. Inizialmente, il riposo è cruciale e l’attività fisica deve essere limitata per facilitare la guarigione senza stressare i tessuti rinnovati. È importante evitare rapporti sessuali per un periodo che può estendersi da 4 a 6 settimane, a seconda delle specifiche indicazioni del chirurgo.
Nella fase immediatamente post-operatoria, che solitamente comprende una degenza ospedaliera di circa sette giorni, si monitorano le condizioni del paziente per prevenire infezioni e gestire il dolore. Successivamente, a partire dalla seconda settimana, inizia l’uso di tutori rigidi per effettuare dilatazioni periodiche. Questo processo aiuta a mantenere il volume e la profondità della neo-vagina, essenziale per prevenire la contrazione dei tessuti.
Con il tempo, possono essere necessari ulteriori interventi di modellamento o aggiustamenti, spesso eseguiti in ambulatorio sotto anestesia locale. Questi ritocchi sono mirati a correggere eventuali squilibri muscolari o imperfezioni rimaste dalla prima operazione.
L’abitudine al nuovo corpo e la ripresa delle normali attività, inclusa la vita sessuale, sono gradualmente introdotte. Molti pazienti riferiscono una ripresa delle attività sessuali dopo circa due mesi dall’operazione, con una percentuale elevata di soddisfazione e capacità di raggiungere l’orgasmo senza complicazioni significative.
Osservare scrupolosamente le indicazioni post-operatorie è fondamentale per un recupero sicuro e per massimizzare l’efficacia dell’intervento, assicurando così sia il benessere fisico che quello psicologico.
Costi
I costi della vaginoplastica possono variare ampiamente a seconda di diversi fattori, che includono la complessità dell’intervento, le tecniche utilizzate, la durata del ricovero ospedaliero, e l’esperienza del chirurgo. È importante considerare che, oltre ai costi diretti dell’intervento, possono esserci spese aggiuntive per le visite pre e post-operatorie, i test diagnostici, e le eventuali terapie post-operatorie necessarie per ottimizzare i risultati.
In Italia, il costo medio di una vaginoplastica può variare notevolmente. Per gli interventi più semplici, come quelli mirati al ringiovanimento vaginale , i costi possono partire da circa 3.000 euro. Per procedure più complesse, come la ricostruzione completa o la creazione di una neo-vagina, i costi possono salire significativamente, arrivando anche a 10.000 euro o più, a seconda delle specifiche del caso e delle strutture scelte per l’operazione.