Come togliere i tatuaggi colorati con il laser a Pico secondi

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Molte persone ci contattano per sapere se è possibile rimuovere i tatuaggi colorati con il laser.

C’è la convinzione che il laser possa rimuovere solamente i tatuaggi neri e molto marcati ma grazie all’innovativo laser a Pico secondi è possibile rimuovere anche i tatuaggi con pigmenti colorati.

I tatuaggi

Può capitare di aver ceduto alla tentazione, magari in gioventù, che porta a farsi imprimere indelebilmente un disegno o una scritta sulla pelle.

Col passare degli anni, la vita scorre e le situazioni cambiano, ma il tatuaggio rimane.

Quando proprio non se ne può più, si può optare per la sua rimozione, attraverso le tecniche moderne che si avvalgono del laser.

Ma quante sedute occorrono? Soprattutto, si tratta di tecnologie capaci di funzionare anche nel caso di tattoo permanenti realizzati con pigmenti diversi dal nero?

Scopriamo insieme tutto quel che c’è da sapere, per poter eliminare i tatuaggi colorati in modo sicuro.

Quale tecnologia di laser viene usata?

A partire dagli anni ’80 del secolo scorso, alla rimozione chirurgica della pelle tatuata si è sostituita la tecnologia laser.

Questo è dovuto al fatto che si tratta di strumenti decisamente meno invasivi rispetto alle tecniche del passato.

Esistono diversi tipi di laser a uso estetico, che si differenziano anche a seconda dell’impiego che ne viene fatto. Nel caso della rimozione di tatuaggi, le tecnologie oggi maggiormente impiegate sono il laser Q-switched e il Pico laser o laser a Pico secondi.

Questa scelta è dovuta alla precisione del raggio, che permette di intervenire in modo selettivo a seconda della zona interessata.

Il suo impiego viene disciplinato da protocolli medici, in modo che il tessuto cutaneo venga tutelato il più possibile.

Si tratta di un processo che si può mettere in atto, in quanto con questi laser si possono selezionare le particelle di colore senza, però, creare lesioni nelle zone di pelle non tatuata.

Qual’è il laser migliore per la rimozione dei tatuaggi

rimozione tatuaggio colorato prima e dopo

Tra le due tecnologie il laser migliore per rimuovere i tatuaggi è sicuramente il Pico laser che impulsi di durata inferiore al trilionesimo di secondo per frammentare i pigmenti di colore.

Questo impulso determina un azione costituita da una foto acustica (non termica).

La maggior efficacia del Laser a Pico secondi è dovuta alla frequenza degli impulsi emessi che sono 100 volte più brevi.

Come funziona la rimozione del tatuaggio

Per capire meglio come avviene l’eliminazione di un tatuaggio, bisogna sapere che le onde laser sono di tipo elettromagnetico.

A contatto con la cute, queste sprigionano un’energia che, attraverso processi fotomeccanici, è in grado di frantumare i colori in particelle.

Queste vengono progressivamente eliminate dai naturali processi metabolici del corpo umano.

Differenze tra tatuaggi scuri e colorati

Una delle prime domande che tende a porsi chi si sta informando sulla rimozione di un tatuaggio riguarda i colori.

Potrebbe sembrare una banalità, eppure i diversi pigmenti utilizzati nella realizzazione del disegno si fissano in modo differente negli strati della pelle.

Per questo bisogna tenere presente che i tattoo neri, o comunque scuri, tendono a rispondere meglio al trattamento laser.

Generalmente se ne può garantire la scomparsa pressoché completa, senza che rimangano segni o vistose cicatrici.

Il laser, comunque, può essere impiegato per qualsiasi tipo di tatuaggio, inclusi quelli colorati.

In questo caso, però, prima di iniziare il trattamento occorre una valutazione di diversi fattori.

Innanzitutto bisogna focalizzare l’attenzione sui tipi di colori utilizzati, tenendo presente che spesso, per ottenere una determinata tonalità, vengono miscelate varie tinte durante il processo di creazione del tattoo.

A questo aspetto, va aggiunta la consapevolezza per cui alcuni tipi di pigmenti hanno la proprietà di riflettere la radiazione del laser, mentre per altri avviene l’esatto contrario, ovvero l’assorbimento della lunghezza d’onda di questa radiazione.

In pratica, se nero e marrone sono i primi colori ad andare via, i toni dei verdi e degli azzurri sono più persistenti.

Seppure il giallo e il bianco siano, almeno apparentemente, le tinte che spariscono più in fretta da un tatuaggio, in realtà è molto difficile eliminarli con il laser.

Tutti questi aspetti fanno facilmente capire perché, nel caso di tatuaggi caratterizzati dai colori, ci sono fattori imprevedibili, che possono rendere difficoltosa una previsione della reazione all’apparecchiatura prevista per la loro rimozione.

In queste occasioni è meglio avvalersi di un centro specializzato nell’impiego di un tipo di laser che emetta brevissimi impulsi ad elevata energia.

Si tratta di una tecnologia studiata per permettere di frantumare al meglio anche le particelle di pigmenti colorati, così che il metabolismo possa eliminarli in maniera naturale nell’arco di qualche settimana, senza lasciare cicatrici.

Quali altri fattori bisogna tenere in considerazione

Quando si decide di procedere alla rimozione di un tatuaggio, esistono diversi elementi che possono incidere sul trattamento, determinandone la lunghezza e l’intensità.

Oltre alla dimensione dell’area interessata, anche la posizione in cui si trova il disegno può giocare un ruolo fondamentale.

Bisogna infatti tenere presente che un tattoo che si trova sul tronco del corpo può essere rimosso nell’arco di poche sedute.

Rispetto alle zone periferiche, inclusi gli arti, il processo è più complesso.

Un altro elemento fondamentale dipende dal fatto che il tatuaggio sia stato ripassato, andando inserire quantità maggiori di pigmenti nella cute.

Anche il modo in cui sono stati fatti linee e riempimenti, che possono essere puntiformi, gioca un ruolo importante. In ogni caso, è bene lasciar trascorrere due mesi tra una seduta e l’altra, per evitare che il tessuto cutaneo risenta dello stress e non si ripari correttamente.

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